Rosmarino Assoluta 50%

Secondo Adam Michael “L’aroma dell’ Assoluta di Rosmarino è nientemeno che squisito, e se siete amanti di quest’erba aromatica vi innamorerete perdutamente di quest’assoluta, ancora di più adesso che è diluita in etanolo al 50%, molto più facile da maneggiare, ed ulteriormente diluita al 10% che è la percentuale con cui vi consiglio di lavorare. L’assoluta di rosmarino è ricca di sentori mediterranei, fresca di erbe, terrosa, legnosa, lievemente dolce e di una persistenza fenomenale.
Quest’assoluta si ottiene per estrazione a solvente dal rosmarino coltivato nel Sud della Francia. Il colore è verde oliva, e la consistenza è quella di una densa pasta cerosa che richiede un’immersione a bagnomaria per almeno una ventina di minuti affinché diventi lavorabile. Materiale ottimo nelle composizioni erbacee, negli accordi di lavanda e nei bouquet salini, conferisce una freschezza particolare alle fragranze. Si sposa particolarmente bene con basilico, lavanda e salvia sclarea.
Dopo la lavanda, il rosmarino (Rosmarinus officinalis) è forse la pianta più importante tra le Labiatae usate in aromaterapia. Il cespuglio, dai fiori azzurri e foglie aghiformi verde-argento, cresce spontaneo in tutta Europa, ma la sua vera casa è accanto al mare. Ciò si riflette nel suo nome, nato dall’unione di due termini latini (ros + marinus) che significano “rugiada del mare”, poiché questa pianta è originaria della costiera Mediterranea. La leggenda vuole che i fiori fossero inizialmente bianchi, ma che siano diventati azzurri dopo che la Vergine Maria posò il suo mantello su un cespuglio di rosmarino quando la Sacra Famiglia si fermò a riposare durante la fuga in Egitto.
Il rosmarino fu una delle prime piante ad essere usata in medicina, funzione che indubbiamente si sovrappose agli usi gastronomico e religioso. Gli antichi Greci che vivevano nelle campagne – i quali non avevano modo di procurarsi incenso rituale – bruciavano rametti di rosmarino sui loro altari, tanto che spesso lo si chiamava “cespuglio dell’incenso”. Anche i Romani lo veneravano come pianta sacra, e ne sono state rinvenute tracce anche nelle tombe Egizie. Il profumo del rosmarino mostra in effetti qualche somiglianza con quello dell’incenso, ed entrambi sono molto penetranti. Coi suoi fumi si scacciava il demonio durante gli esorcismi nel Medioevo, e per molti secoli a seguire si continuò a farne uso per sanificare i lazzaretti. La pratica di bruciare rosmarino negli ospedali continuò in Francia fino al secolo scorso, e cadde in disuso – ironia della sorte – proprio quando la ricerca scientifica ne provò le proprietà antisettiche.

Nome Botanico: Rosmarinus officinalis 

Origine: Sud della Francia

Note di sicurezza: Non usare se si soffre di epilessia